Ambientato nel 2003 a Milano,
La stazione"è un thriller di quelli che avvolgono completamente il lettore nella loro complessità, nei fili intrecciati, nelle trame e in personaggi diversi che si intersecano. Un viaggio buio e profondo nei meandri di una città con molti segreti da nascondere.
I protagonisti di questa storia sono Riccardo Mezzanotte e Laura Cordero.
Riccardo è un giovane ispettore di polizia dal passato travagliato. Ex musicista punk, ribelle e non conforme alle regole, con grandi rimorsi nei confronti di un padre, poliziotto anche lui, che ormai non c'è più.
Laura è una studentessa di medicina che ha scelto questa facoltà per cercare di capire e trovare risposte al suo "dono" , che più che un dono è una maledizione. Laura sente e percepisce in modo amplificato le emozioni delle persone.
Le loro strade si incrociano alla stazione Centrale di Milano.
Laura fa la volontaria in un centro di assistenza, ed è alla ricerca di due misteriosi bambini, e Riccardo si sta imbattendo in un'indagine in cui crede solo lui.
Una misteriosa persona sta uccidendo in modo orribile alcuni animali, e per Riccardo è solo questione di tempo prima che dagli animali inizi a prendersela con le persone.
Le strade dei due personaggi sono da subito destinate a incrociarsi, in modo molto più significativo di quanto possano imnaginare.
La stazione è un libro in cui si percepisce tutta la ricerca dell'autore. Sono stata colpita da come ogni pagina, ogni tematica o descrizione sia approfondita nel dettaglio. L'autore arricchisce la storia con nozioni, parti che riguardano il passato dei personaggi, e personaggi secondari.
Sono 800 pagine che vale la pena leggere, anche se forse qualche capitolo poteva essere accorciato, soprattutto le parti di Laura.
Ho apprezzato molti aspetti di questo romanzo: la caratterizzazione dei personaggi, l'indagine di Mezzanotte (che ho trovato decisamente più coinvolgente di quella di Laura), e soprattutto l'ambientazione della stazione Centrale.
L'ho sempre attraversata di passaggio e superficialmente, senza mai guardarmi troppo intorno, eppure l'autore fa riflettere su' ampia popolazione di emarginati che la abita.
Un libro sorprendente, oscuro, inquietante, che vale la pena leggere!
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